claudio di lorenzo

 

 

 

 

 

 

 

 

  Il fantasma del grandangolo

Esaurito

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congegni ammansiti per un’illusione
antica mescolanza tra luce e ombra
fino alla scrittura del moto
nelle sue intime possibilità-probabilità
e da questa stregoneria scientifica
folle combinazione ottico-chimica
nasceva il circo massimo della cinematografia

operatori incollati ai mirini ancora scrutano
attori consumati nel gioco della finzione
luci temperatura colore solare rivelano
silenzio è il momento della verità
la verità del posticcio dell’artificio
è il trionfo della simulazione

il re-regista dimena il suo scettro
ormai rancido esprime l’ulteriore desiderio
la scena si (de)compone nella sua sequela
prodotto-confezione industria-pubblico
dinamica di equazioni inevitabili
il conto è un nemico che deve sempre tornare
rimane lo spettro dell’inusualità
dell’intelligenza imprevista

scatole magiche disseminate ovunque
rispondono alla domanda di sogno
pressante è la richiesta d’inganno

il buio disegna l’ultimo pubblico
presente al rituale delle ombre proiettate
l’ingegno dello stato è assente
è stato assente il congegno dell’ingegno
congegnare l’ingegno dell’assenza
e l’antica fabbrica delle mitologie
tarda a ricomporre il suo funerale

si aspetta il cadavere sulla riva del fiume